ostinazione...come affrontarla

Buongiorno
torno a chiedere consiglio per il mio cucciolo di 3 anni e 3 mesi.
Il bambino negli ullimi tempi è più "presente" a ciò che lo circonda e risponde più spesso quando lo chiamiamo. Non prende iniziative ma sotto richiesta, da i bacini, fa ciao ciao con la manina o tenta di saltare. Si fa coinvolgere in nuovi giochini, si avvicina quando rientro a casa...una serie di piccolissimi segnali...non grandi conquiste, ma piccoli passi in avanti.
La cosa che non sappiamo come affrontare sono le sue ostinazioni.
Il non voler masticare ed essere legato a pochi cibi. In vacanza i primi giorni è stata dura perchè non voleva mangiare nulla poi ho lasciato che per quelle 2 settimane mangiasse solo pasta e latte...è dimagrito, ma almeno non abbiamo ingaggiato lotte inutili.
Così ora stiamo tentando a togliere il pannolino. Sta seduto senza problemi sul riduttore ma piuttosto che fare la pipì la tiene ore.
E' ostinato, piuttosto rinuncia a ciò che vuole o che dovrebbe fare per non cambiare abitudine.
La sua ostinazione mi sembra controproducente per il suo sviluppo, come fare per aiutarlo?
Non sappiamo come affrontare le normali tappe educative con lui. Assecondarlo sempre è giusto?
Aspetto una sua cortese risposta.
Babi

Le vostre domande forse

Le vostre domande forse tradiscono la vostra ansia, comprensibile, per il prossimo inizio della scuola ,materna, se non erro. Lì indubbiamente si porranno le questioni di aderire alle regole, dare retta agli adulti, stare ai tempi, aspettare il proprio turno, andare al gabinetto, ecc ecc., oltre che comunicare, ascoltare e arsi capire. Inoltre non ho ben idea come affronterà il distacco dalla mamma e lo stare in ambiente estraneo e con estranei, almeno all'inizio. Ci sono state altre esperienze di separazione e distacco? Mi sembra che il comportamento al vostro ritorno sia più festoso, non mi ricordo com'era prima o quando vi vede uscire.
Immagino che chi vi segue darà indicazioni alle insegnanti, che ci sarà un inserimento graduale, attento, ma indubbiamente sarà un momento cruciale, penso.
L'ostinazione di cui parlate non so se è tale con tutte le persone, o più con qualcuno e meno con altri (fra i familiari). In generale è più facile 'proibire' qualcosa, che costringere a fare. Proibire e mettere limiti è necessario, mentre costringere a fare qualcosa che il bimbo non gradisce o non vuole è sempre una cosa difficile, spesso controproducente. Non si può costringere a mangiare, o a giocare, o a stare insieme o a comunicare: si può solo cercare di creare le condizioni perchè queste cose, ed altre siano interessanti, incuriosiscano, facciano venir voglia di provare. Sono un apprendimento spontaneo, che deriva dall'esperienza, non si può insegnare, se non ce n'è il desiderio.
Torno a ripetere che è importante non demordere, resistere e andare avanti, e ovviamente avere la consulenza e gli appoggi necessari per farlo.
Vedremo i primi mesi dell'asilo.
Cordialmente,
dr GBenedetti

la ringrazio ancora una volta

la ringrazio ancora una volta per i consigli.
Il bambino è abituato solo a brevi separazioni di qualche ora...sarà un grande passo per lui e per me. Confido nel fatto che l'ambiente è a lui familiare visto che per tutto l'anno passato è venuto con me a prendere la sorellina, talvolta sgambettando anche lui in mezzo agli altri bimbi e rovistando nei giochi della scuola. Anche la presenza della sorella, seppur in un altra sezione potrà spero essergli d'aiuto, e poi confido nelle insegnanti che conosco e che sono già al corrente della situazione.
Penso che lo stare in mezzo agli altri bimbi possa favorire "naturalmente" la sua crescita e che lo aiuti a superare i suoi attuali rifiuti (ostinazioni che ha in presenza di chiunque).
Per la mensa ho pensato di metterlo in condizione di avere i cibi che può mangiare (visto che non vuole masticare) chiederò quindi una dieta ad hoc, magari non mangerà lo stesso ma non posso pretendere che debba superare troppi ostacoli in una volta...cosa ne pensa? faccio bene?
Invece per far sì che faccia la pipì nel riduttore (il vasino è troppo piccolo per lui) non posso educarlo ma solo lasciare che lo capisca da solo...è corretto? Naturalmente è probabile che andrà a scuola con il pannolino...il fatto di vedere gli altri bimbi potrebbe spronarlo?
Il neuropsichiatra dell'asl che ci segue verrà ad osservarlo a scuola anche per meglio definire gli obiettivi con insegnanti di ruolo e quella di sostegno in un incontro successivo.
Le ripeto quello che troviamo più difficile io e mio marito in questo momento è risolvere i problemi che le ho detto, che faciliterebbero la ns vita non semplice visto che non abbiamo aiuti. Grazie ancora e a presto Babi

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