bimba 3 anni e mezzo

Vorrei sottoporle una questione che riguarda mia figlia, di 3 anni e mezzo. Lei è sempre stata molto intelligente, ha iniziato a parlare prestissimo e anche bene, spesso fa dei collegamenti molto acuti, ha una memoria ed una capacità di osservazione sicuramente superiore alla mia ( è una che non le sfugge niente). Sin da piccola è stata sempre la mascotte di tutti.. .Per il fatto che parlava bene e anche tanto….stava simpatica a tutti… E così, ovunque andavamo, non c’era persona che non rimaneva colpita dal suo modo di fare… Sempre carina, affettuosa, spiritosa …insomma, sempre al centro dell’attenzione ( diversi amici infatti mi dicevano che era una “prima donna”). Questo fino ad un anno fa direi …Ora, più passa il tempo, più sembra chiudersi …. ultimamente sto notando che addirittura spesso appare “scorbutica”, saluta a malapena solo chi conosce, se qualcuno la chiama principessa lei risponde arrabbiata “non sono una principessa!”.. Se una persona sconosciuta le chiede come si chiama o quanti anni ha, lei si gira verso di me e dice ( quasi vergognosa) “ dillo tu…”. Quando arriviamo in un posto ( a casa di amici o a scuola) lei si mette sempre sotto il mio giaccone e vuole che io dica “ oggi Elena non c’è….”. Sembra farlo per gioco però ultimamente lo fa sempre , anche quando andiamo dai nonni. Da mamma che la conosce bene direi che due cose principalmente hanno messo in scompiglio il suo cammino : la nascita del fratello ( dopo un mese dalla quale ha iniziato a balbettare, per un certo periodo anche molto vistosamente – ora per fortuna il problema è rientrato) e l’inizio dell’asilo con il mio rientro a lavoro ( le risparmio il periodo di spannolinamento in cui io sono stata molto ma molto severa a causa del suo atteggiamento oppositivo-provocatorio)… Purtroppo non si può più tornare indietro, ma devo ammettere che ho fatto parecchi errori con lei…Ora, poiché non mi posso dilungare troppo ( ci sarebbero da dire tante cose), quello che più mi preoccupa del suo comportamento sono:
- Il suo progressivo chiudersi con gli adulti ( a scuola le maestre mi dicono che parla poco e non risponde alle domande, neanche all’appello….)
- La sua poca socializzazione con i coetanei ( il gruppo non le piace, al max a scuola sta con uno o due bambini maschi)
- Ultimamente molto spesso mi dice “io voglio essere una bambina cattiva” e se tu le fai un complimento non lo accetta ( quando è arrabbiata)… Qualche giorno fa, addirittura, ha iniziato anche a sculacciarsi da sola perché si era comportata male…( a casa non lo facciamo mai )
- Ultimamente capita che bagna sempre un pochino le mutandine ( questo dopo più di un anno che ha tolto il pannolino) – a scuola invece non succede mai, addirittura mi dice che va al bagno da sola e cmq va al bagno quando glielo dice la maestra;
- Non accetta di stare male, nel senso che anche se prova dolore o ha 40 di febbre, dice sempre “ no, non mi fa male niente, io sto bene” … E non accetta neanche che io stia male…Guai se dico “oggi mamma sta poco bene”…
- Non vuole che si tocchino i suoi giocattoli, non vuole neanche che glieli sposto…se trova qualche pupazzo o giornalino “fuori posto”, si arrabbia subito ( preciso però che non è ordinata, anzi lei vuole che le cose stiano dove non dovrebbero stare…non so se mi sono spiegata); ultimamente non posso cambiare niente nella sua cameretta…se vede qualcosa di nuovo, il suo primo atteggiamento è di rifiuto( qualche volta anche per le lenzuola è un problema…devo sempre dargli un “buon” motivo per giustificare il cambio)
- Ci sono giorni in cui si comporta molto bene, da bambina matura ( ad. Es. quando la valorizzo, le chiedo di aiutarmi in cucina, di accompagnarmi a fare la spesa…. Ecc ecc…). Lei ama sentirsi dire che è grande e brava…poi però altri giorni fa i capricci per niente, dice di voler essere piccola, vuole il ciuccio, vuole andare sul triciclo anziché sulla bicicletta dei grandi, non vuole imparare a vestirsi e più si insiste dicendo che queste sono cose da piccola e più lei dice “io voglio essere piccola”!
- Ultimamente vuole sempre me…Io devo portarla al bagno, io devo versarle da bere, io devo darle il latte ( ancora la mattina prende il biberon sulle mie gambe)., io devo portarla a letto, io devo cambiarla, io devo giocarci prima di andare a dormire…. Il padre non è che lo rifiuta però se ci siamo entrambi, lei vuole le cose solo da me. Su questa cosa ci stiamo lavorando, spesso ,alcune cose mi rifiuto di fargliele dicendo che sono di competenza del babbo… Qualche volta va bene, lo accetta, spesso invece si arrabbia e scoppia a piangere dicendo “io il babbo non lo voglio”;
- Ultimamente mi sta dicendo tutte le mattine “io non voglio andare a scuola”… poi però la lascio e al mio ritorno mi dice sempre entusiasta che è andata molto bene…..

Non so che pensare e come poterla aiutare….Mi rendo conto che ci sta lanciando dei segnali di disagio ma non so da dove partire… Ultimamente cerco sempre di stare calma, anche quando fa dei capricci insopportabili, e cerco di valorizzarla molto perché a lei piace sentirsi apprezzata ( come tutti del resto). Il babbo invece è un po’ meno paziente anche perché, poverino, quando prova a fare il simpatico, provoca l’effetto contrario e quando fa il severo e mette le regole …peggio …( cmq questo atteggiamento di “stizza” con il babbo è iniziato da quando quest’ultimo si è dedicato maggiormente al fratello minore per i problemi descritti in precedenza). Attendo qualche consiglio e la ringrazio per l’attenzione

Gentile dottore, visto che mi

Gentile dottore, visto che mi ha promesso che mi avrebbe risposto più estesamente al suo ritorno, le vorrei aggiungere anche un altra cosa che riguarda proprio questi giorni...
Ultimamente, ogni volta che arriviamo a scuola ( e la bimba fa sempre la sua scenetta di nascondersi per non farsi vedere), le maestre lanciano alcune frecciatine (con lei presente) per il fatto che parla poco, che non risponde alle domande, che è pigra e bisogna spronarla per fare ogni cosa.... Oggi, sempre davanti alla bimba, hanno iniziato a chiedermi "ma a casa com'è? Parla? Si muove?...." della serie " è normale?"...Guarda caso ho saputo che proprio oggi si è fatta la pipì addosso a scuola. Vorrei parlare con queste maestre perchè se hanno da dirmi qualcosa, forse è meglio che lo facciano non in presenza di mia figlia che è tutt'altro che stupida....Esagero? Grazie per la cortese attenzione.

No, non esagera, credo. Però

No, non esagera, credo. Però a volte non è facile ottenere le dovute cautele.
Direi che la bimba mostra una crisi affettiva-emotiva nella sua evoluzione, in cui l'arrivo del fratellino, che poi ha richiesto molte attenzioni, ha disturbato un equilibrio già un po' fragile forse, provocando un circolo vizioso fra comportamento della bambina e reazioni dell'ambiente. I 'sintomi' (periodo di balbuzie, enuresi, rifiuti, opposizioni e provocazioni, autopunizioni,forse difficoltà all'asilo...) segnalano che la bimba è in difficoltà a gestire sentimenti ed emozioni e vissuti, e che l'ambiente circostante deve aiutarla in questo.
Come accennato nella prima risposta nell'altro consulto, forse è importante che si rassicuri sul suo 'posto' in casa, nella mente dei genitori e in primis della mamma, e ridarle la giusta quantità di attenzione, alla pari col fratellino.
Possiamo cercare di vedere qui più estesamente la situazione, per favorire una maggior comprensione da parte dell'ambiente e possibili variazioni, altrimenti è consigliabile il supporto di un esperto di bambini e famiglie con bambini piccoli, più per consulenza ai genitori che per un intervento diretto con la bambina, a mio avviso e per ora.
drGBenedetti

Per esperto di bambini e

Per esperto di bambini e famiglie con bambini piccoli lei intende uno psicologo dell'infanzia ? In parte ci stiamo muovendo in tal senso... Abbiamo un'amica psicologa e propiro ieri le abbiamo accennato il problema....Forse inizieremo un lavoro con lei. Stiamo anche pensando di cambiare scuola portandola in una scuola molto più piccola e facendole fare l'anno che per la sua età dovrebbe fare.. Mi spiego: essendo di aprile, l'anno scorso l'avevo iscritta come anticipataria pensando cmq che avrebbe ripetuto il primo anno... Poi però, a giugno, quando le maestre mi dissero di farla continuare perchè gi altri anticipatari continuavano la seconda, un pò perplessa, ho accettato ( anche perchè molti mi avevano "sconsigliato" le maestre che le sarebbero capitate se avesse ripetuto il primo anno e poi perchè la mia piccola si era un pochino legata alle sue maestre )La sua classe però è molto grande ( sono più di 40 bambini con 3 maestre) mentre, forse a mia figlia, servirebbe un contesto scolastico più "familiare".... Sono un pò preoccupata per come potrebbe prendere la novità... Anche se, proprio sabato, mentre mi stava dicendo che la sua scuola era brutta, le ho detto "che ne diresti di andare in un'altra scuola più bella?" lei mi ha risposto pronta "sì, voglio andare in una scuola più bella"... Io e mio marito ci stiamo pensando...Magari con l'occasione delle vacanze natalizie...Se non le dispiace la terrò informata.

Come nel proverbio "chi

Come nel proverbio "chi presta soldi a un amico perde sia i soldi che l'amico", anche in questo campo rivolgersi a amici e conoscenti è scondigliabile, se non per un orientamento iniziale. Almeno a mio parere.
Quanto al titolo accademico dell'"esperto di infanzia e famiglie", che dicevo, è come quando si deve scegliere (potendo) un chirurgo per un'operazione difficile: che abbia la laurea e la specializzazione è il minimo indispensabile, ma poi uno si informa su capacità ed esperienza... E non sempre è facile orientarsi. D'altronde così è spesso nella vita.

Nel nostro caso titoli di Medicina e NPI o Psicologia e specializzazione in età evolutiva sono quelli necessari.
Resto a disposizione.

Ho usato la parola "amica" ma

Ho usato la parola "amica" ma in realtà si tratta di una conoscenza che abbiamo tramite altri amici. Ci abbiamo parlato in occasione di un pranzo per festeggiare un anniversario di amici in comune e lei si è resa disponibile ad approfondire la questione in una sede più tranquilla. Credo sia specializzata in età evolutiva perchè da quanto ho saputo, ha seguito diversi bambini, ma chiederò meglio.
In questi ultimi giorni, in occasione di diversi eventi "mondani", ho avuto la possibilità di osservare meglio mia figlia ed ho potuto constatare che la bimba, oltre che con gli sconosciuti, non parla più neanche con chi conosce. Diversi amici infatti le hanno rivolto la parola, salutandola calorosamente o facendole delle domande di circostanza ma lei niente....li guardava negli occhi, sorrideva loro con la sua faccia furbetta ma senza emettere parola. Fa strano perchè fino a due mesi fà, con le stesse persone, parlava e scherzava senza problemi. Qualcuno infatti le ha anche detto " ma sei diventata timida tutto di un tratto?"
Ieri sera giocava con me a fare la maestra. Lei faceva l'appello ed io dovevo dire " presente"...quando ad un certo punto ha chiamato il suo nome ed io ho risposto "presente!", lei subito mi ha detto " ma no mamma, tu devi fare la "vergognosa", non devi rispondere presente".. Ho avuto l'impressione che lei ritenga che "fare la vergognosa" sia il suo ruolo da assumere in classe....
Un altro episodio strano è successo sabato. La bimba ha chiesto al babbo di portarla al parco ( e questa è stata una cosa molto positiva perchè era tanto che non uscivano insieme da soli - e non per volere di mio marito - ). Dopo un quarto d'ora però li ho visti ritornare...Mio marito mi ha riferito che, non appena arrivati al parco, la bimba ha visto due suoi compagni di scuola ( gli unici bimbi presenti) e si è rifiutata di restare lì.
Concludo dicendole che in famiglia ci sono stati diversi casi di bambini timidi: io in primis ( anche se per me il periodo difficile sono state le elementari), mia suocera ( tutt'oggi ancora insicura davanti agli altri) e il fratello di mio marito ( oggi una delle persone pià loquaci e brillanti che io conosca). Cordialmente,

Mi sembrano tutti segni di

Mi sembrano tutti segni di una 'crisi' della bambina, che si manifesta in vari modi, anche se la 'timidezza' e l'inibizione e il rifiuto di parlare e interagire nell'ambiente extrafamiliare è quello forse più evidente. Vi consiglierei di non forzarla e non dare peso eccessivo al suo comportamento, e invece occuparvi che abbia il giusto spazio con voi in casa, . Mi sembra utile anche che venga con voi ( e con il fratellino) in situazioni extrafamiliari, ma senza forzarla a interagire o parlare se non vuole. Forse per un periodo è meglio mantenerla 'in osservazione', eventualmente prestando ascolto a sue comunicazioni (come quella del 'fare la timida') per permetterle e facilitarle di esprimere con voi a parole il suo possibile disagio. Senza 'interrogarla', però, bensì limitandovi ad ad essere disponibili ad ascoltarla e interessarvi a quello che dice, invogliandola a dire di più.
Vediamo cosa succede in questo modo.
PS. Non conoscendo la specialista in questione non mi sento di confermare la vostra intenzione di farla vedere.

Gentile dottore….Innanzitutto

Gentile dottore….Innanzitutto buon anno nuovo! Le scrivo per aggiornarla sulla situazione di mia figlia che purtroppo è rimasta pressoché invariata dall’ultimo post.
Con le maestre parla ancora pochissimo, le guarda sempre sorridendo ( anzi fa anche delle facce buffe oppure di sfida come per dire: non ci casco, non ti rispondo…)…ma non l’ho mai sentita rispondere alle domande che le fanno…Naturalmente la mia presenza si limita solo alla mattina quando la porto a scuola e raramente quando la vado a riprendere. Comunque le maestre mi dicono che parla pochissimo, per farla lavorare bisogna starle sopra parecchio e anche per le altre cose ( tipo quando le dicono di aprire il rubinetto per lavarsi le mani lei risponde “non ce la faccio”). Prima delle vacanze natalizie, la bimba mi diceva che a scuola preparavano le canzoncine ma lei non cantava…..Anche se poi il giorno in cui è arrivato Babbo Natale mi ha detto di aver cantato anche lei, aggiungendo : “però pianino…”
Lunedì scorso, mentre stavamo in cucina a preparare la cena, lei mi dice che quel giorno a scuola avevano colorato ma lei no, aveva lasciato il foglio bianco… Poi ha aggiunto “forse ero stanca…”. Sia io che mio marito le abbiamo detto che è importante impegnarsi a scuola anche se non si riesce a fare le cose bene e che non eravamo contenti di questo comportamento. Il giorno successivo, appena mi ha visto da ritorno dal lavoro, mi ha detto tutta soddisfatta ( ma anche balbettando un pochino): mamma oggi l’ho fatto il disegno, poi a colorare mi ha aiutato un pochino la maestra perché io non sono molto brava e faccio i pasticci…. Mi ha fatto molta tenerezza.. Ho capito che il messaggio l’aveva recepito… Mio marito era stato un po’ duro con lei perché a lui non stava bene che la bimba fosse una “scansafatiche”…
Generalmente notiamo che se usiamo la durezza e addirittura la “minaccia”, otteniamo da lei le cose….Mi spiego meglio…Quando fa i capricci a tavola, basta che le dici “ guarda che se telefona il dottor…..( non il suo pediatra ma un dottore che l’ha visitata una volta per un forte virus intestinale e le aveva detto che se non mangiava le avrebbe fatto le flebo), e sa che non mangi…ti ricordi cosa ti ha detto?” E lei subito mangia …
Io sento che non va molto bene come metodo ma è l’unico che funziona… Spesso quando non finisce il piatto mi chiede “ ma chiamerà il dottore?”..quindi capisco che per lei è un pensiero costante… Ad essere sinceri questo “dottore” lo usiamo qualche volta anche quando fa i capricci e vedo che basta nominarlo che lei subito la smette.
Io sono contraria a raccontare ai bambini di uomini neri, lupi cattivi e befane,,,però, la figura di questo dottore, che oltretutto esiste e la bimba ha conosciuto, ci aiuta molto a spronare nostra figlia o a farla “ubbidire”… Lungi da me nel dirle che quest’uomo è cattivo e vuole farle del male….Anzi al contrario, noi diciamo sempre “ lo sai che il dottor….vuole il tuo bene e vuole che tu mangia o ubbidisca….” Lei pensa che sbagliamo?
Continuando comunque con il comportamento di mia figlia con l’ambiente extra familiare, purtroppo devo rilevare che c’è stato un netto cambiamento a partire da fine settembre…. Fino ad allora, la piccola rispondeva e parlava tranquillamente con le persone (conoscenti e non ). A partire da quel periodo, mia figlia ha smesso di rispondere e conversare , soprattutto ( paradosso) con chi conosce bene… Si limita a sorridergli e salutarli con la mano e se le fanno una domanda di solito guarda me con un volto tra l’imbarazzato e il contrariato….usa un’espressione come per dire “ rispondi tu per me”…. Con gli sconosciuti è leggermente più spigliata, qualche volta risponde, soprattutto se le interessa la conversazione…Ad es. ha parlato con “Babbo Natale “ che la notte della vigilia si è presentato in casa per portarle il regalo.. Certo non è più come una volta che, al contrario, quasi “intontiva” l’altro per quanto parlava…..Mio marito dice che è diventata timida…ma si può diventare timidi dall’oggi al domani? Mi creda il cambiamento è stato brusco, tanto che molti dei nostri amici, che magari non la vedono tutti i giorni, rimangono allibiti e ci chiedono come mai si comporta così….
Aggiunto altre due cose per completare il quadro:
1) ultimamente vuole che si parli di lei come se fosse un maschio e anzi, vuole essere chiamata con un altro nome ( maschile)
2)Nell’ultimo periodo ce l’ha molto con il padre…basta che lui le alzi la voce, che subito la sento dire “ non voglio questo babbo, voglio che se ne va via di casa…un giorno ha anche detto “voglio che babbo muoia”.. Naturalmente non sa bene che cosa voglia dire morire…. Per non dire che vuole sempre che le cose gliele faccia io ( vestire, lavare, metterla a letto ecce cc).
Puoi darmi qualche consiglio su come comportarmi? Durezza, punizione ? O maggiore dialogo per capire cosa c’è dietro questi strani comportamenti? Lei pensa che può trattarsi di “mutismo elettivo” o di una crisi della bambina dovuta a più cause ( scuola/gelosia del fratellino/ insicurezza )? La ringrazio per una gentile risposta.

Credo che la paura di non

Credo che la paura di non essere abbastanza brava giochi un ruolo importante. E' probabile che la bambina si difenda, restando zitta, dalla paura di sbagliare e di essere rimproverata. Non credo che l'atteggiamento duro e punitivo sia utile, temo che possa invece creare più conflitti, e risposte come il desiderio che il padre sparisca. Non userei nemmeno spauracchi come il dottore delle flebo, per farla obbedire. Nel complesso mi sembra che sia bene essere molto prudenti per non fare più "danni".
Il "mutismo elettico" non è una malattia che si prende, diciamo che è un'abitudine che diventa come un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Un modo con cui difendersi forse dall'ansia di non essere brava e di essere giudicata dagli altri. Come 'alzare il ponte levatoio' del suo castello... Difficile dire se la bimba ci è entrata o sta entrandoci. Il fatto che un pochino parla anche a scuola e con estranei è un fatto positivo. Cercherei di non metterlo troppo a fuoco, non evidenziarlo, non fare pressioni sulla bimba, ascoltarla quando parla e riferisce, evitare di rimproverarla o fare raccomandazioni di fronte a cui lei magari si sente ancor più incapace e non brava. Meglio rassicurarla che questo momento passerà e che riuscirà a essere brava come gli altri. Anche sul nome da maschio, cercate di chiederle il perchè, senza rimproverarla, e comunque cercate di non drammatizzare per non accentuare le difficoltà. Cercate anche di parlare, chiedendole perchè è arrabbiata (col papà, con altri, col fratellino), anche qui per cercare di capire e di facilitare le comunicazioni, e non per giudicarla e punirla.
Certo non è facile, sarebbe utile trovare qualcuno che vi aiuta, come dicevo.
Cordialmente
drGBenedetti

Dottore, le confermo che

Dottore,
le confermo che l’ansia di non essere brava o comunque di non farcela caratterizza mia figlia… Eppure non mi sembra che noi facciamo pressioni in tal senso… Molto spesso la sento dire “non sono capace” tant’è che anche quando provo ad farle fare qualcosa da sola lei spesso non vuole ( ad es. togliersi e mettersi le scarpe, aiutarmi a fare i biscotti, disegnare ecce cc…) Oppure ha sempre paura di farsi male , di cadere ,di rompersi le gambe o la testa ( parole sue)….anche per piccole cose….Putroppo ,a mio avviso, quest’ansia le viene trasmessa dal padre e dalla nonna materna con cui passa metà della giornata ( la nonna infatti è estremamente ansiosa per ogni cosa). Per lei, in ogni cosa, c’è un pericolo imminente ( pensi che ancora la nonna non le permette di scendere le scale da sola o di saltare sul letto ad es…).
Oggi quando l’ho portata a scuola c’erano due/ tre bambini che stavano disegnando e mi sono accorta che una bambina ( che ha quasi un anno e mezzo più di lei) aveva fatto un disegno bellissimo… La mia a malapena fa degli omini storti e bruttini…ho pensato “certo che si sente poco brava in disegno,,,se vede gli altri disegnare così…”. Lei pensa che metterla in una classe di bimbi della sua età ( lei è un anticipataria) e magari anche in una classe più piccola dove può essere maggiormente seguita può essere una buona idea?
Le confermo anche che ha paura del rimprovero… A scuola una sola volta è stata messa in punizione perché parlava con il suo “fidanzatino” mentre la maestra spiegava ( questo episodio risale più o meno a fine settembre quando ancora non avevo notato niente di strano…)La maestra disse a mia suocera che la bimba non aveva reagito bene… Anche a casa, quando la rimproveriamo , lei scatta subito arrabbiandosi e piangendo ( dicendo per l’appunto “ vattene via, non ti voglio, ) e tiene il rancore a lungo. Una volta non ha parlato al padre per un intero giorno per un piccolo rimprovero. Ma io mi chiedo: non dobbiamo, a causa del suo carattere permaloso, rimproverarla? Mio marito è a favore dei metodi punitivi ( tipo metterla in un’altra stanza a “spuzzare”)….lui dice di essere stato tirato su così e di non aver avuto particolari traumi. Il problema è che lui non crede che nostra figlia abbia dei “problemi” se non quello di essere troppo “viziata” e tiranna a casa e forse, ora, un po’ timida fuori….
Ci faremo aiutare sicuramente…. Sono un po’ demoralizzata, un figlio con ritardo psicomotorio e l’altra ora con questi problemi….mi sento un fallimento di genitore. La ringrazio per la sua cortese attenzione. Cordialmente.

Avevo dimenticato che è

Avevo dimenticato che è preoccupata anche per l'altro bimbo: ma mi aveva dato notizie positive, l'ultima volta...
Temo che tutta la situazione sia stata molto stressata, in questo periodo, e Lei sia un po' sovraccaricata. Probabilmente se riuscite a ridurre il vostro stress e l'ansia e le preoccupazioni che probabilmente sono eccessive, i bimbi ne risentiranno in modo positivo entrambi. Più che fare cose è meglio cercare di ridurre gli ostacoli, e sicuramente lo stress attuale è un ostacolo. Cercate quindi di farvi forza, di reggere la baracca e resistere, di fare magari meno cose ma con più lentezza e tempo.
Le parole della bimba " “ vattene via, non ti voglio," mostrano probabilmente la sua paura di non essere voluta, se è 'cattiva', e potrà tranquillizzarsi e superare questo momento se vede che le cose sono stabili,che il suo posto è sicuro, che lei sia 'brava' o no.
E cerchi di placare un po' suo marito, purtroppo non si può ripetere la propria esperienza educativa, spesso, perchè il mondo e la situazione sono completamente diverse.
Pazienza e resistenza servono a superare i momenti brutti senza precipitarsi a fare cose spesso assurde e inutile, e se ci si dà il tempo di capire meglio spesso le cose migliorano automaticamente.
Cordialmente
drGBenedetti

Sì..forse sono molto

Sì..forse sono molto stressata...stavo iniziando a respirare per i miglioramenti di un figlio che è arrivato questo cambiamento improvviso nella figlia maggiore... A volte penso che non sia un caso che da quando abbiamo iniziato a stare maggiormente sopra al fratello, la sorella abbia reagito in questo modo... Ora il fratello chiede le attenzioni, ne ha bisogno ( ci sono stati progressi ma è ancora un pò ritardo)..Io cerco di darmi a tutti e due come posso...Il problema è che la bimba si appoggia quasi esclusivamente a me...Come le dicevo vuole le cose solo da me sennò sono guai... Il padre non gradisce questo atteggiamento e spesso le dice che così facendo " farà ammalare la mamma"... Immagino che queste cose non vanno dette ad una bimba di 3 anni e mezzo.... Inoltre, quando mia figlia dice al padre di andarsene via, soprattutto all'inizio mio marito faceva la finta di andarsene....tanto che la bambina, spaventata, mi diceva di fermarlo....Ora non succede più ( anche perchè non ero d'accordo) ma penso che tutte queste cose abbiano contribuito alle insicurezze della bimba..vero?.
La ringrazio infinitamente per i consigli che mi ha dato. Farò di tutto per dare stabilità e sicurezza a mia figlia e cercherò di coinvolgere maggiormente il papà. La terrò aggiornata... Quando lei parla di cose assurde e inutili in cui si può precipitare...a cosa si riferisce?

Savle Dottore, in casa stiamo

Savle Dottore,
in casa stiamo iniziando a cambiare modo di porci con la bimba... Abbiamo abbandonato i metodi punitivi, e anche di fronte ai suoi momenti di rabbia ( perchè è quella che viene fuori dai suoi capricci), ci mostriamo sicuri, fermi, non alterati e tentiamo di dirottare la sua rabbia in qualcosa di buono ( tipo , qualche volta, quando capisco che posso farlo, la imito e lei spesso scoppia a ridire in quanto si rende conto di esagerare..) Altre volte le parliamo , molto lentamente, raccontiamo magari episodi inventati che possono catturare la sua attenzione e così sembra dimenticarsi del capriccio che era in corso...) Fatto stà che sono 3- 4 giorni che la bimba non ha più detto " vattena via, non ti voglio.. ecc ". Ieri sera però mi ha detto che voleva "rompersi tutta" e che voleva morire...e spesso mi dice di essere arrabbiata con sè stessa.. ma quando le chiedo il perchè non sa darmi un motivo.... Io di fronte a queste affermazioni cerco di non starci tanto sopra perchè non penso che comprenda bene quello che sta dicendo e forse è meglio passare ad altro...Cmq gli episodi di rabbia sono diminuiti mentre è aumentata la richiesta di poter stare anche con il padre. Sono due giorni che vuole fare un gioco con dei pupazzetti ... In pratica, lei vuole parlare attraverso questi pupazzi ( nel gioco è il pupazzo che parla ma in realtà lei così ci racconta delle cose che le capitano..Ci parla molto di quello che succede a scuola, dei bambini cattivi che danno le botte ( non a lei) e delle maestre che si arrabbiano e che chiamano il "dirigente" se i bamnini non obbediscono ( anche a scuola si utilizza lo spauracchio vedo..:-). Continua a voler essere chiamata con il nome maschile e a dire di essere un maschio...Ma continua soprattutto il suo mutismo fuori casa. Con le maestre accenna solo il sì e il no con la testa. Sorride oppure qualche volta fa un espressione strana, tra l'arrabiato e l'imbarazzato. Con i comoscenti al max dice un ciao senza però guardare in faccia...Rimane la solita chiacchierono con noi, i nonni e i cugini...Però, e spero che questo sia un fatto positivo, in presenza mia e di altre persone, lei parla con me tranquillamente, ad alta voce quindi non sembra inibita nel farsi sentire....Però se la persona si rivolge a lei, difficilmente risponde...come le dicevo, dipende dalle situazioni...ma cmq non è una grande chiacchierona...Prox settimana avremo la visita di controllo con la NPI per il fratellino... Lei dice che è il caso di parlargliene oppure aspettiamo ancora un pò, per verificare se questa nuova "aria" in casa possa portare a qualche cambiamento? E soprattutto secondo lei, questo mutismo improvviso, da "ex prima donna" è una reazione per mettersi,in modo "negativo", al centro dell'attenzione o è davvero un ansia che la bimba vive e che non le permette di comunicare?

Mi viene spesso da dire che

Mi viene spesso da dire che in barca i passeggeri stanno calmi se vedono che l'equipaggio sa il fatto suo. Se invece li vedono incerti e indecisi sulla rotta si agitano di più. Stessa cosa con i bambini: se vedono che gli adulti "sanno il fatto loro" i bambini stanno tranquilli... Mi sembra che la bimba reagisca bene al vostro cambiamento. Continuerei così senza pormi tutte quelle domande e cercando di mantenere la calma e la sicurezza.

Salve dottore, mi riaggancio

Salve dottore,
mi riaggancio alla sua domanda che mi ha fatto su un altro post ( relativo a mio figlio) per aggiornarla sulla situazione di mia figlia che ad aprile compirà 4 anni….Dunque, su molti aspetti ci sono stati grossi miglioramenti anche grazie all’atteggiamento molto più sereno e sicuro che noi genitori abbiamo assunto nei suoi confronti.
Le esplosioni di rabbia sono quasi completamente scomparse per fortuna e così pure le “brutte “ parole nei ns confronti ( voglio che tu muoia, vattene via, siete brutti e cattivi…). Anche il rapporto con il padre è migliorato…la bimba è tornata a volerci giocare la sera, e accetta da lui alcune cose che prima voleva solo da me…( tipo portarla al bagno o semplicemente versarle da bere..). Insomma possiamo dire che a casa la bimba è ritornata ad essere serena. Rimane tuttavia una bassa considerazione di sé, spesso la sento dire che si trova brutta, non si piace, spesso non si vuole neanche specchiare.. ( sembra un adolescente su questo punto). Inoltre vuole essere considerata un MASCHIO…Noi spesso la assecondiamo, qualche volta ci scherziamo dicendole che le manca “qualcosa” per essere un maschio e lei, arrabbiandosi , risponde di averlo!! Su questa cosa non sappiamo più come comportarci…ormai sta diventando un chiodo fisso…pensavo che fosse una fissa di qualche settimana invece è passato diverso tempo e questo suo desiderio ( di essere maschio) si sta rafforzando. All’asilo gioca solo con alcuni maschi, per Carnevale ha voluto mascherarsi da “Capitan Uncino” e un giorno mia madre l’ha trovata a tagliarsi qualche ciocca di capelli perché “i maschi non hanno i capelli lunghi….” . Ma nonostante tutto questo non è il punto che più mi preoccupa…Il problema è che la bimba a scuola non parla con le maestre e raramente risponde agli sconosciuti … Un mesetto fa circa le cose sembravano leggermente migliorate perché la maestra mi aveva detto che a qualche domanda aveva risposto e che con gli altri bambini parlava e giocava… Inoltre era ritornata a salutare i vicini di casa…insomma c’era qualche segnale di apertura….Nelle ultime settimane però sembra essere calato di nuovo il “silenzio”. Una supplente che sta da 2 -3 settimane nella classe di E. mi ha detto di non aver mai sentito la sua voce… Il problema poi è che le maestre non fanno che chiamarla in tono scherzoso “bambina senza lingua” e secondo me questo provoca in lei ancor più disagio….Inoltre sono da diverse settimane che stanno preparando la recita per la Pasqua e questa cosa la agita parecchio( da un lato è entusiasta , mi racconta di come preparano i costumi e le scenografie, delle parti che hanno gli altri bambini….dall’altro lato però mi dice che assolutamente non vorrà partecipare a questa recita, che la sua parte non le piace ecc…). Non so se devo insistere e incoraggiarla a partecipare o assecondare la sua richiesta. L’unica cosa “particolare” che non corrisponde alle descrizioni che leggo sui “bambini MS” è che mia figlia in presenza mia o di una persona familiare, in qualsiasi contesto si trovi ( dal macellaio, in un negozio di giocattoli, dal dottore o semplicemente a casa di persone che lei non conosce) parla tranquillamente ad alta voce… Magari si rivolge a me oppure fa considerazioni ad alta voce consapevole che tutti la possono sentire, senza una minima preoccupazione ( anzi a mio avviso anche un po’ compiaciuta – infatti spesso si guarda in giro e sorride…)..
Ma quando si deve rapportare ( rispondere o chiedere), rimane muta, al max dice SI e NO con la testa. Dico che questa cosa è particolare perché generalmente leggo che i bambini SM spesso fuori casa non emettono una parola, quasi impauriti di farsi sentire dagli altri. Lei invece questo timore non ce l’ha.. O forse dovrei dire “ancora non ce l’ha…”
Dottore lei che ne pensa? Che consigli si sentedi darmi? Ancora grazie…

Le notizie mi sembrano

Le notizie mi sembrano positive, globalmente, e direi quindi di continuare come avete fatto finora. Sono d'accordo di non dare particolare peso al suo voler essere un maschio (come il fratellino che attira tante attenzioni...) e neanche al suo mutismo verso adulti estranei, maestre, ecc. Può essere utile parlare ogni tanto di questa questione, per permetterle eventualmente di dare qualche motivazione, senza però domande dirette e tantomeno senza forzarla. Farle sentire che viene ascoltata in tutto quello di cui vuole parlare mi sembra la cosa migliore per permetterle di esprimersi. Anch'io eviterei di prenderla in giro e di darle nomignoli, se possibile, in un momento delicato come sembra essere questo: credo che mutisti elettivi non si nasce, ma si diventa... Mi sembra molto positivo che lei parli in presenza di altri, anche se non rivolta a loro. Credo sia bene che le comunicazioni siano libere, ovviamente con delle regole di educazione, e che anche i bambini possono esprimersi liberamente, meglio se spontaneamente, senza dover rispondere alle domande degli adulti, che per lo più sono finte, convenzionali, di solito... A scuola può essere utile comunicare le vostre preoccupazioni alle maestre, e chiedere loro un atteggiamento comprensivo e tollerante e di non forzare nè interrogare la bambina, ma essere disponibili a recepire le sue comunicazioni, sia verbali che non verbali. A volte è più facile comunicare a gesti o segni, può essere un modo di rassicurare la bambina ( a scuola), senza però attirare su di lei l'attenzione di tutti, se possibile, perchè non si crei un ruolo, un personaggio ( la bimba che non parla) da cui può essere più difficile uscire.
Si potrebbe forse anche pensare, con cautela, se la situazione non evolve abbastanza, a uno spazio psicologico per la bambina - uno psicoterapeuta esperto e attento, cauto e non direttivo - dove provare a uscire dal garbuglio in cui sembra essersi ritrovata.
Vediamo nei prossimi tempi
Cordialmente
drGBenedetti

mutismo risolto

Riporto un messaggio ricevuto dalla mamma:

"... va molto meglio…. è proprio così!...
Non ci credevo, già mi immaginavo un’infanzia vissuta nel mutismo ( a scuola e insieme agli altri) ed invece….piano piano è ritornata ad avere il piacere di parlare con gli altri…Certo, è timida, non è una grande chiacchierona con gli sconosciuti e ci mette un pochino per trovarsi a suo agio fuori dall’ambiente familiare ma poi, quando parte….riesce ad essere sé stessa! Finalmente gioca con gli altri bimbi, a scuola resta a pranzo ed è molto felice, i suoi compagni hanno smesso di chiamarla “ quella che non parla mai”… E lei è diventata più sicura di sé. A Natale, siamo riusciti pure a farle dare il ciuccio a Babbo Natale senza del quale sembrava non riuscire a dormire…ed invece, il sonno è anche migliorato perché prima, quando se lo perdeva e non riusciva a trovarlo, si svegliava e mi chiamava…. Insomma, rimangono alcune insicurezze, qualche bizza, qualche momento di gelosia nei confronti del fratello ma la bimba sta maturando tantissimo, giorno per giorno…Per usare una delle sue metafore che apprezzo molto, il cambiamento è iniziato proprio quando ho capito e deciso che la “barca” dovevamo guidarla noi genitori e la bimba poteva stare sicura perché il comandante era tranquillo e nessuno avrebbe permesso che lei finisse in acqua."

Gentile dottore, neanche a

Gentile dottore,
neanche a farlo a posta, proprio mentre le dicevo che le cose stavano andando piuttosto bene, ecco che si sta insinuando una fase leggermente critica....Non sono enormemente preoccupata perchè, con mia figlia, ho sempre testato con mano che gli alti e bassi sono all'ordine del giorno ma le scrivo per avere un consiglio più professionale su come comportarci..
Faccio la premessa che da quando la bimba è rientrata dalle vacanze di Natale - prima per motivi lavorativi del padre, poi per motivi relativi al fratello che ha dovuto fare diverse visite e terapie.... - è stata sempre accompagnata a scuola dalla nonna ( fin qui niente di strano anche se normalmente sono io a portarla). Da questa settimana ho iniziato a riportarla io e la bimba, da qualche giorno mi dice che non appena la lascio a scuola le prende tanta voglia di piangere e spesso - mi dice - piange di nascosto dagli altri per non farsi vedere.. Io sinceramente lì per lì non ci ho creduto perchè - ho pensato - le maestre mi avrebbero detto qualcosa, è impossibile che non si fossero accorte.. E così ci ho un pò scherzato, le ho detto che non c'era bisogno di piangere, perchè noi le vogliamo bene, perchè se mamma e babbo non ci sono fisicamente è perchè devono lavorare, che anche a me lei manca tanto durante il giorno ma mi basta pensarla che subito la tristezza mi passa ( risposta :" anch'io ti penso ma mi viene da piangere lo stesso!")
Poi ieri sera mentre stavo preparando la cena e il fratello guardava la tele, lei mi ha detto che voleva rimanere un pò in camera... Dopo circa 20 minuti sono andata a vedere cosa stesse facendo e l'ho trovata con gli occhi rossi come di chi avesse pianto...Subito le ho chiesto perchè stesse piangendo ma lei ha negato e mi ha detto, asciugandosi gli occhi, che andava tutto bene e ha chiuso il discorso.
Stamattina, altra scoperta: la lascio alla maestra la quale le chiede se andava tutto bene... Poi mi dice " l'altro giorno l'ho trovata con gli occhi rossi e quando le ho chiesto come mai, mi ha detto che era triste perchè il fratello doveva andare dalla dottoressa" ( effettivamente era il motivo che le avevo dato perchè quel giorno non potevo accompagnarla a scuola).
Quello che più mi dispiace è che la bimba sente questa voglia di piangere e spesso non sa neache il perchè ( o non me lo dice). Eppure l'ansia da separazione l'aveva ormai superata da tanto e come le avevo detto ultimamente andava a scuola tranquilla ( così come andava a dormire dai nonni senza problemi..ecc ecc..). E' possibile davvero che la bimba sia preoccupata e triste perchè le diciamo che il fratello deve fare le visite dal dottore i? O perchè semplicemente questa cosa le ruba il ns tempo per lei ( quindi gelosia)?

Quello che succede nella

Quello che succede nella mente delle persone, anche di pochi anni, non è semplice da capire, spesso.
Che dentro un bimbo ci siano vari sentimenti, anche opposti, paura, gelosia, amore e anche odio, fiducia e sfiducia, rabbia, ecc., è una cosa 'normale', ogni tanto può 'traboccare' all'esterno come l'acqua che scorre nei fiumi, che a volte strabocca, quando magari 'piove' troppo, oltre la 'capacità' del fiume, o magari ci sono ostacoli e impedimenti al flusso. I periodi di 'crisi' fanno parte delo sviluppo e della vita, segnano i suoi alti e bassi. Se bene o male le cose proseguono e rientrano nell'alveo, aspettando un po' con pazienza e resistenza, bene - altrimenti a volte bisogna ricorrere a degli interventi per liberare il flusso o diminuire l'accumulo di fattori stressanti, se possibile...

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