Mamma disperata per bimbo di 3 anni ingestibile

Sono una mamma sull’orlo della disperazione…
Ho un bimbo di 3 anni e mezzo che mi fa diventare matta.
Premetto che è sempre stato, fin da più piccolo, un bambino molto vivace e piuttosto difficile da gestire. Ha iniziato molto presto a fare i primi capricci (prima dei 18 mesi) ed ora non sono più capricci sono delle scene pazzesche fatte di urla, in più si butta per terra, batte i pugni, tira ciò che gli capita…. Il fatto è che anche quando ti deve chiedere una cosa, lo fa già piangendo e frignando. Ho provato di tutto per calmarlo, ho iniziato cercando di spostare l’attenzione su altro, ho provato anche a parlargli dolcemente, abbracciandolo, dicendogli che gli voglio bene, ho provato a spiegargli le cose, poi sono passata ai modi più duri: “se mamma ti dice che è no, è no e anche se piangi non diventa si”, poi sono passata al castigo“ adesso ti siedi e ti calmi e non ti alzi fin che non hai smesso di piangere”, poi alle urla (ultimamente solo quelle), ed infine alle sculacciate….. devo dire che purtroppo niente di tutto questo ha sortito alcun effetto, anzi ogni metodo che utilizzo mi sembra che funzioni all’opposto nel senso che la volta successiva è addirittura peggio; forse, mio malgrado, l’unica cosa che pare funzionare un po’ di più è la sculacciata, ma mi rendo conto che è del tutto diseducativa….
Oltre a passare la giornata cercando di placare una serie infinita di capricci di ogni tipo e ordine di grandezza (ad es. al mattino si comincia con il non volersi lavare, per poi passare al non volersi vestire oppure gli metto cose che non gli piacciono, o glieli metto male tipo i calzini storti– perché non se ne parla di vestirsi da solo – per poi passare al viaggio in macchina, dove vuole sedersi in braccio, vuole fare una certa strada per andare dai nonni - che poi lo portano all’asilo – e si continua così anche nel pomeriggio e non parliamo poi della sera dove abbiamo l’apoteosi del capriccio), che già non è poco, una delle cose che mi feriscono maggiormente è che, anche questo fin da piccolo (non è mai stato un mammone), pare che gli piaccia di più stare con gli altri che a casa con mamma, papà ed il fratellino di 16 mesi (perché ha anche un fratellino). Anche qui avrei infiniti esempi di comportamenti tipo: va dalla vicina che ha un figlio molto più grande di lui (circa 11 anni) e non vuole più venire a casa; quando vado a prenderlo mi manda via, dice che sono cattiva e poi scenata di pianto isterico. E questo non lo fa solo con la vicina, anche con persone che conosce a malapena… Io ci rimango molto male quando fa così (molto spesso) e ultimamente ho iniziato a minacciarlo di preparargli la valigia e di portarlo via, dalla vicina….. sono davvero disperata, non so più che fare.
Altre cose, mangia molto poco, non vuole dormire nel suo lettino e si addormenta sempre con noi, che poi lo traslochiamo nel suo lettino, ma puntualmente dopo poche ore di sonno si risveglia e vuole tornare nel nostro letto: e così tutte le notti!
Ovviamente è geloso del fratellino e non perde occasione per fargli male, spingerlo, picchiarlo, fargli i dispetti… A questo proposito mi sento pure in colpa con l’altro mio figlio più piccolo, perche sin dalla nascita gli ho sempre dedicato il minimo del tempo indispensabile (anche su consiglio della pediatra), per poi concentrarmi sul maggiore che è più problematico e questo lo sto facendo ancora adesso con l’acutizzarsi dei problemi, passo molto tempo a giocare con lui, gioco col pallone, andiamo in bici, lo porto al parco giochi, disegniamo e coloriamo perché gli pace molto, gli leggo i libri e gli racconto le favole; anche con tutte queste attenzioni riesce lo stesso a fare i capricci e a volere andare continuamente dalla vicina piuttosto che dai nonni, per lui c’è sempre qualcosa che non va in ogni cosa che facciamo.
Inoltre è anche abbastanza manesco con i suoi coetanei, per non parlare poi di quando gioca con la cuginetta (di 6 mesi più grande) con la quale puntualmente si cercano e poi si picchiano; spesso arriva dall’asilo con graffi, ferite, bolli… eppure l’inserimento all’asilo non è stato problematico, anzi all’inizio non voleva mai venire a casa, è sempre andato molto volentieri e le maestre mi dicono che è molto disciplinato e non fa capricci.
Non so davvero più cosa fare, ho provato a fissare “semplici regole” tipo mangiamo cena seduto a tavola, giochiamo un po’, poi si va a fare la nanna; si comincia con la cena, vuole una cosa piuttosto che l’altra, poi non vuole più smettere di giocare, poi vuole fare altro, ecc.. ed il tutto in forma di capriccio e anche se la “regola” alla fine la si rispetta, a che prezzo!!!! Mi rendo conto che non riesco a gestire mio figlio, che trovo stia peggiorando sempre di più (e pure io!), avrei davvero bisogno di un consiglio pratico, altrimenti impazzisco. Vorrei anche aggiungere che mio marito è meno presente di me, partecipa meno alla gestione famigliare, ma ultimamente anche lui perde subito le staffe e spesso peggiora la situazione, tuttavia concorda con me su tutto. Grazie mille per l’attenzione ed anticipatamente per i consigli.

Aiuto :(

Salve Eli,
la contatto in quanto anche noi in famiglia abbiamo lo stesso identico suo status. Un bambino di 3 anni ingestibilissimo! Siamo oltre la soglia della disperazione, e leggendo il suo post ci ho rivisto mio figlio praticamente in tutto e per tutto, con il mio compagno leggendo siamo rimasti basiti, sembrava la descrizione di nostro figlio (ha anche lui un fratellino più piccolo)! La contatto solo per un motivo...visto che il suo post risale al 2012 quindi a 4 anni fa..qualcosa è cambiato? Ha assunto atteggiamenti diversi? Se si ha notato che ponendosi in un modo particolare (noi li abbiam provati tutti :()in suo figlio qualcosa è cambiato? Noi stiamo vivendo un incubo, la nostra coppia è quasi scoppiata e siamo sull'orlo di una crisi di nervi. La ringrazio di cuore per ogni consiglio, dritta o indicazione voglia darci..Con affetto Monica & Luigi

Grazie...

Grazie per i preziosi consigli... In realtà mi era già stato detto da altre figure che sia io che mio marito siamo due genitori "volubili", ci lasciamo sopraffare dai pianti e cediamo ai ricatti di nostro figlio: la verità è che siamo estenuati e spesso, per non sentirlo piangere, lo accontentiamo. Ci rendiamo conto che la situazione è critica e speriamo sempre che, per qualche sorta di "miracolo", le cose possano migliorare. Comunque, nonostante sarà molto difficile, cercheremo di mettere in pratica il Suo prezioso sapere. Cordiali saluti.

Direi che è urgente

Direi che è urgente riprendere le briglie del cavallino imbizzarrito. L'unico modo per andar d'accordo fra cavallo e cavaliere è che il cavallo impari ad obbedire al cavaliere. Stessa cosa con i bambini di questo tipo (lasciamo perdere i motivi per cui diventano così...). Bisogna che i genitori tengano le redini e facciano come si fa per domare i cavalli. Non bisogna cedere, senza arrabbarsi, nè frustarli, ma semplicemente resistendo senza demordere finchè non hanno capito chi sono i grandi e chi i piccoli. Non servono le chiacchere,le parole, direi neanche le punizioni e le urla e le botte(che sono comprensibili come esasperazione dei genitori). Il genitore deve essere fermo e consapevole che l'unico modo per far star bene il figlio nella vita è 'educarlo': dipede dal genitore, non dal bambino. E' utile, anche per questioni di energie fisiche, cominciare dai no alle richieste non accettabili, senza badare alle sue reazioni e senza curarsi dell'opinione degli altri. I genitori devono mettersi d'accordo e decidere bene cosa è consentito e cosa no, ma quando è no è no.
Diverso sulle 'scelte' e sulle cose da fare. Lì io sono per non costringere il bambino e non forzarlo: ovvio però che se resta in pigiama non si esce, non si viene a mangiare, che si mangia solo ai pasti, agli orari, a tavola. Altrimenti non si mangia ( e qui le mamme soffrono...).
Insomma bisogna dosare bene le energie e partire per l'educazione senza aspettare oltre.
Sul dormire magari si inizierà anche lì l'educazione, magari in una successiva fase. Maempre con lo stesso metodo.
Attenzione non vuole dire che l'importanza all'educazione e ai ruoli (genitore e bambino) escluda sentimenti emozioni e aspetti affettivi (la gelosia per il fratellino, la paura, l'ansia, ecc), ma per 'contenere' ed elaborare sentimenti emozioni valenza affettive, ecc, ci vuole una 'barca' stabile. Solo se la navigazione è sicura si può pensare agli 'extra', per così dire, ma per prima cosa la barca deve essere stabile...
cordialmente
drGBenede4tti

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