Ritardo del linguaggio (aggiornamento - dopo 4 mesi)

Buonasera dottore,

Come promesso le scrivo per darle un aggiornamento della situazione.
Ho riletto il mio primo intervento di febbraio che mi è servito per inquadrare il cambiamento di questi mesi.

Ci sono sicuramente stati dei progressi: Leonardo ha cominciato ad associare due parole (ad es, " tate, mamma', cioè "grazie, mamma', "pada emo" quando vuole mettersi la "spada e l'elmo", ci sono molti esempi che potrei fare); inoltre, ora dice praticamente tutte le parole, gli piace capire come si chiamano tutti gli oggetti, è molto interessato a qualunque spiegazione e, ogni volta che gli racconto qualcosa, prova a ripetere alcune parole (io e mio marito, dopo il suo consiglio, abbiamo smesso di chiedergli fi ripetere, ma lui lo fa spontaneamente).

Ci sono ancora dei "contro": è vero che dice qualsiasi parola, ma ancora spesso la dice "a modo suo", e spesso è incomprensibile (anche se fa piccoli progressi: ad es, mentre a febbraio per dire "Giuseppe" diceva "eppe", ora dice "ueppe").
A volte prova a fare dei discorsi o a cantare una canzone imparata a scuola, ma davvero si capisce sì e no una parola su 10 (anche se sulle canzoni ha davvero senso del ritmo :-) )...ho come l'impressione che tenda a parlare troppo velocemente e che si mangi le parole...

Fondamentalmente, mi rendo conto che ci sono stati vari progressi in questi mesi, ma ovviamente siamo molto lontani dai discorsi che fanno i suoi coetanei, e mi chiedo se sto facendo bene a non aiutarlo in un modo più 'concreto', che non sia quello che riusciamo noi a fare da soli (raccontare tante storie, ascoltarlo e cercare fi spiegargli sempre tutto, cercare fi stimolarlo leggendo libri ...).

Grazie davvero per la sua attenzione e il suo aiuto.
A presto.

Altri dettagli

Mi scusi, dottore, ma mi sono accorta che probabilmente ho dimenticato alcuni dettagli che possono essere importanti per la sua valutazione dei progressi fatti.

Adesso, infatti, Leonardo sa contare fino a dieci ("uni,dui,te,catto,ticue,tei,tette,otto,noe,tieti"), grazie ai vari giochi a nascondino che fa a scuola o con noi), e riconosce tutte le lettere, a volte prova anche a comporre qualche parola, tipo mamma o babbo, con le letterine che trova nei vari giochi.

Questi mi sembrano degli importanti progressi tra quelli fatti da febbraio a ora.

Grazie ancora.

Anche se 'in ritardo' ( come

Anche se 'in ritardo' ( come un treno partito dopo l'orario previsto, per qualche motivo) il bimbo sembra sulla strada giusta dello sviluppo del linguaggio. Fa le cose che normalmente fanno i bambini nel primo anno che parlano, usando un linguaggio loro quasi incomprensibile agli estranei ma molto di più ai familiari, per poi progressivamente migliorare la pronuncia fino a diventare comprensibili. Intanto cominciano a fare anche frasi, a usare sintassi e grammatica (senza saperlo e senza insegnamenti...).C'è chi va più veloce, chi più lento. Finchè le cose vanno in miglioramento tutto bene. A mio avviso non occorrono interventi di sorta, se il bambino è in un ambiente normalmente parlante, a casa e a scuola, e se comunicazione, contatto sociale, gioco ecc sono normali ( il che vuol dire "entro i limiti della norma", per per i bambini sono molto ampi, quanto più piccoli sono).
Per dirla chiaramente non penso che la logopedia possa insegnare a parlare ai bambini. In realtà non c'è nessuna prova in questo senso. Non si fanno studi 'scientifici' e non si può sapere, nei bambini trattati, quanti progressi sono dovuti alla logopedia e quanti al loro sviluppo. Ci sono solo pareri soggettivi. Ho visto negli anni dei bambini che non hanno imparato a parlare, senza essere handicappati o 'autistici': tutti hanno fatto anni di logopedia senza alcun frutto,almeno nel linguaggio. Per questo quando lavoravo nei servizi ero piuttosto inviso alle logopediste e in genere alle terapiste della riabilitazione: non inviavo loro quasi nessun bambino...

Per cui posso solo confermarle le mie indicazioni dell'altra volta, che sembrano rafforzate dalla discreta evoluzione in questi mesi. Importante è che il bambino faccia buone esperienze che aumentino la sua pratica del mondo esterno, cominciata con l'asilo, e che trovi interesse e piacere nella comunicazione e nel contatto. Sarà lo stimolo migliore a progredire spontaneamente anche nel linguaggio. I bambini in queste situazioni non hanno bisogno di 'terapia' ma di 'esperienza'. Cercando di non stargli addosso in modo opprimente che può essere controproducente e ostacolare il loro sviluppo.
E' indicato seguire periodicamente l'evoluzione.

Grazie, dottore

per la sua rapida risposta.

Mi conforta molto quello che ha scritto, e mi rassicura sul fatto che la strada sia quella giusta e che non siano per il momento necessarie altre azioni.

La terrò sicuramente informato sugli sviluppi.
Saluti e a presto.

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