la tecnica PROMPT nelle difficoltà di linguaggio

Un genitore mi chiede della tecnica 'PROMPT' che una logopedista ha proposto per il figlio che ha difficoltà di linguaggio.
Confesso la mia ignoranza ma trovo spulciando in internet:
"...PROMPT (Puntos para la Reorganización de Objetivos Oro Musculares y Fonéticos), una metodología creada en los años ’80 en Canadá por la patóloga del habla Deborah Hayden, que consiste en una serie de maniobras que se aplican en la cara del paciente que sufre trastornos del habla, manipulando los órganos fono-articulatorios para estimular los sub-sistemas del habla (sistema fonatorio, mandibular, labio-facial, lingual y de movimientos secuenciado) y ayudar a recuperar o mejorar la función. ...Estas maniobras son una suerte de imitación o recreación del movimiento que hace la boca para hablar, “entonces manipulamos, movemos la lengua a través de distintos puntos de la boca para mostrarle al paciente cómo debería ubicar sus órganos fono articulatorios para poder lograr que salgan las palabras”.
(Fonte)
Stando a questa descrizione sembrerebbe una tecnica prevalentemente di stimolo sensoriale e motorio di punti della bocca, della mandibola, del palato per facilitare la maturazione o la ripresa di funzioni motorie collegate alla pronuncia delle parole.
Però in un'altra pagina si trova "althought the technique of PROMPT is focused on the output of speech, the philosophy of PROMPT encompasses the development of the entire child. The PROMPT Conceptual Framework identifies the global areas of difficulty individuals may encounter, as well as their areas of strength. As they develop, young, normally developing children acquire motor-speech control, language forms, and social language in synchrony. In other words, they use words holistically (content and social language) while developing whole-body motor control and motor speech control. The PROMPT system of evaluating and treating individuals incorporates all of these domains (Physical-Sensory, Cognitive- Linguistic, and Social Emotional). If any of these global domains are disordered or delayed, then speech production may not develop normally. In PROMPT intervention, all areas are integrated in order to balance domains within motivating interactive communicative activities. ... Intent to communicate and ideation must be present in order for PROMPT to be effective. " (fonte)
Da questa citazione sembrerebbe che oltre che un metodo manipolativo sensomotorio il Prompt fosse anche un sistema di valutazione e trattamento che incorpora "gli aspetti fisico-sensoriali, cognitivo-linguistici e emotivo-sociali", cioè lo sviluppo globale del bambino. Non so però quali strumenti di valutazione e quale formazione abbiano i tecnici in questione visto che il campo è piuttosto ampio e complesso. Il timore è che come spesso si vede la montagna partorisca un topolino, cioè che a dichiarazioni teoriche altisonanti seguano poi tecniche operative molto più limitate.
Tutto ciò non è ovviamente sufficiente ad avere un'idea chiara dell' utilità della tecnica in sè.

Per i genitori è molto difficile, di fronte alle proposte disparate che vengono loro fatte, decidere il da farsi. Oggi vanno molto 'tecniche' di intervento che hanno copyright, diritti ecc e sono spiegate solo a chi fa i corsi specifici a pagamento, ovviamente. Sebrano spesso operazioni commerciali più che scientifiche o sanitarie. Difficile trovarle descritte in pubblicazioni reperibili anche in internet, come succede invece per la maggior parte delle pubblicazioni scientifiche oggi. Per questo in generale sono un po' diffidente di 'tecniche' che sono sempre presentate come mirabolanti e miracolose, anche se 'scientificamente dimostrate', secondo i sostenitori, ma spesso senza la bibliografia necessaria, come si diceva sopra. Tanto che di solito le review scientifiche 'neutrali', come la Cochrane (un'organizzazione che valuta l'attendibilità delle ricerche effettuale e pubblicate), non promuovono queste 'terapie' per mancanza di prove sufficienti.
In realtà credo che più che la tecnica (questa od altre) quello che conta sia la persona che la usa, cioè la capacità, l'intelligenza, sensibilità e l'esperienza dell'operatore, che può avere a disposizione elementi di tecniche diverse e usare quelle che ritiene utili nella situazione specifica, senza essere un passivo esecutore e basta, o addirittura trovarne delle nuove volta per volta, per raggiungere quel determinato bambino e aiutarlo a superare certi ostacoli che può trovare.
Credo quindi che la miglior cosa sia che i genitori si facciano spiegare bene le cose, le approfondiscano per capirle al meglio e per conoscere la persona del 'tecnico', e poi decidano se si fidano di affidare il figlio a quella persona o no, essenzialmente. Sarà poi da verificare dopo qualche settimana se il bambino ci va volentieri e, dopo ulteriore tempo, se ci sono degli effettivi miglioramenti non spiegabili con la fisiologica evoluzione del bambino.

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