Rapporto conflittuale con il cibo

Gent.le dottore

vorrei esporle il caso di mia figlia una bimba di 7 abbastanza vivace, allegra
(forse un po'umorale),sveglia,
a scuola molto brava e disciplinata (nonostante a casa mal sopporti regole e si ribelli spesso)che pero' ha uno strano
rapporto con il cibo. Mangia molto poco tanto che in quest'ultimo anno non ha preso peso e, poiché negli ultimi tre mesi
c'erano state sere consecutive in cui non cenava dopo un pranzo leggerissimo, ci siamo molto preoccupati
e la pediatra le ha prescritto dei controlli per l'intestino e le intolleranze.
Non è risultato nulla di organico e mi è stata consigliata una consulenza neuropsichiatrica. Anche perché la bambina da circa
quattro mesi ha dei tic all'occhio (batte ripetutamente una o entrambe le palpebre) e quando sta mangiando emette anche dei
versi tipo mugugni e con il naso sembra grugnisca. Se glielo faccio notare mi dice che é perché non le piace mangiare,
si sta sforzando (le analisi e le vitamine che ha avuto dalla pediatra le hanno fatto rendere conto che non
solo i suoi genitori insistevano ma anche la sua pediatra le ha detto che é importante per la crescita) anche se non ha molta fame.
Infatti quando non ha mangiato molto mi riporta il piatto con il viso triste, è preoccupata e mi dice che non le va più
oppure continuerà più tardi. E a volte mezz'ora/un'ora dopo finisce il piatto di pasta o la cotoletta.
Preferisce mangiare da sola sul tavolino del soggiorno davanti alla tv, perche dice in cucina nn c'è e con la tv mangia di più!
Anche quando alle feste vengono messi i vari snacks a tavola lei sembra agitarsi non si diverte con gli amichetti anzi si rabbuia in volto e mi dice subito che non
ha fame, magari poi tre patatine e mezza pizzetta la mangia, ma è come se volesse da subito avvisarmi e se qualche mamma le dice:"ma non mangi?"o "nn ti va più niente?" lei proprio si innervosisce!
Se capita di dover rimanere fuori per pranzo, lei lo intuisce o sente che ne parliamo ci chiede con la voce sommessa: "mamangiamo fuori? Io voglio tornare a casa".
Ha un giorno con la mensa a scuola ed è quello che più detesta: dalla sera prima le vengono i mal di pancia, dice che non vuole andare in mensa e due volte in quest'anno
in quel giorno mi ha fatta chiamare a casa per il mal di pancia...che a casa le é subito passato!
Ecco non é mai serena sull'argomento nè prima nè durante nè dopo.
Questo mi preoccupa molto perché ovviamente si presenta quotidianamente e la turba tanto. Quando ho provato a non dare peso alla cosa mangiava meno, se mi mostravo
contrariata si rattristiva...non so come comportarmi.
Inoltre ho notato che da quando aveva quattro anni,nei suoi momenti difficili, ha riversato il suo disagio sul cibo.
Quando il papà si trasferi`per lavoro lei non mangiava, nemmeno più a casa delle nonne se non in mia presenza, piangeva e protestava se io non c'ero.
Quando il papà era a casa non voleva che fosse lui a prepararle la colazione. Era in tutto attaccatissima a me. Mi spiego' una psicologa dell'asilo che io ero il suo primo
riferimento e che in cuor suo la piccola temeva anche un mio allontanamento. Col tempo queste sue paure sono sparite e si é poi fatta preparare il pasto da tutti anch se io nn c'ero.
Da due anni ci siamo trasferiti tutti e tre della famiglia, la piccola ha ben socializzato con i compagni e il nuovo ambiente. All'inizio della prima elementare aveva il vizio
di toccarsi il sopracciglio o di sfregarsi le ciglia, poi é tutto scomparso. Da qualche mese ha dei tics agli occhi (ha fatto anche il tampone faringeo per il pandas risultato negativo)
e questo rapporto conflittuale con il cibo. Ecco dottore il mio forte timore, trattandosi poi di una femminuccia,
e che tutti i suoi disagi li riversi sul cibo e da adolescente possano aversi risvolti più tragici.Ho inoltre sentito parlare di anoressia infantile?!? Ne vede isintomi in mia figlia?
Noi genitori possiamo fare qualcosa per farle vivere serenamente questo aspetto della sua vita, ora e in futuro? comportarci in un determinato modo?
O a suo avviso la situazione é tale da richiedere un intervento diretto sulla bambina? I tics all'occhio, quelli verbali che a volte fa anche lontano dai pasti possono sparire da soli?
sono caratteristici di una bambina molto emotiva e piuttosto ansiosa come è lei?
La ringrazio molto per la consulenza che vorra' fornirmi e resto ovviamente a disposizione se dovesse aver bisogno di altri elementi che nn ho saputo fornirle.
Cordiali saluti

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

problemi in gravidanza stress problemi lavorativi

nascita
a che settimana 41
Parto ( naturale, cesareo, difficoltà)…cesareo per due giri cordone ombellicale
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica 3,400 g 51cm cc43,9cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)regolari
indice di Apgar ……./ ……….. durata del ricovero in ospedale 5gg

Primi mesi
allattamento: solo artificiale
svezzamento a 5mesi molto facile
ritmo sonno veglia, orari: aveva difficoltà ad addormentarsi, preso sonno dormiva circa 30 minuti,
di notte non piu di un'ora di fila. Si svegliava con un minimo rumore.
Ha toccato anche picchi di 4-6 ore di sonno (intervallati) nell'arco delle 24 ore.
Al 15°mese le abbiamo dato la dose minima di Nopron e in 6/8 mesi il sonno si è regolarizzato.
eventuali difficoltà: si muoveva tanto e in continuazione, nella culla con i piedini spingeva
fino a toccare i bordi col la testa e sulla sdraietta dava colpi con la schiena ... non si rilassava mai!!
persone che lo accudivano i genitori e le nonne

epoca successiva
alimentazione abbondante e molto richiesta fino ai tre anni e mezzo dopo i quattro più selettiva con i primi problemi sopra elencati
sonno, orari e modalità ha dormito senza difficoltà da subito nel suo letto addormentandosi con i grattini o sul divano. Spesso porta con sè
un pelouche ma non lo stesso. Dorme profondamente la notte ma spesso si innervosisce se non riesce ad addormentarsi. Non fa mai i pisolini e
difficilmente si abbiocca fuori in macchina o treno per esempio.
abitudini ciuccio fino ai 2 anni e mezzo, biberon fino ai 6 quando almeno se mangiava molto poco la sera compensavo con il latte!

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età 4/5 mesi
primi passi da solo 11 mesi
capacità motorie a 6 mesi gattonava, a 7 si alzava e le davi le manine (l'ortopedico le mise la mutandina rigida
per nonfarla alzare e favorire la calcificazione delle anche) a 10 camminava appoggiata ai mobili e guardava la tv in piedi!

controllo sfinterico (pipì e popò) a che età 2 anni e 4 mesi senza difficoltà e da subito senza pannolino giorno e notte

interesse e curiosità verso le persone abbastanza curiosa soprattutto verso le bimbe un po piu grandi e poco verso i piccolini
tende molto a coinvolgere anche gli adulti e se le danno retta non li molla più!
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi abbastanza sereno, si integra da subito
figure principali cui è attaccato dopo il trasferimento i genitori, soprattutto alla mamma con cui trascorre tutto il tempo
reazioni alla separazione dai genitori prima con difficoltà, ora abbastanza serena
rapporto con le persone, adulti .abb. buono, bambini gioca volentieri, é propositiva,
ma entra spesso in conflitto con chi non appoggia le sue proposte o se non si sente considerata dal gruppo.
comprensione delle cose e delle richieste comprende subito, alcune le fa controvoglia (uffà o sbatte i piedi per terra) e lo sottolinea sbuffando o sbattendo
sottolinea la sua contrarietà sbattendo rumorosamente l'oggetto che per esempio sta mettendo a posto o facendo male quello che le é stato chiesto.
comunicazione dei suoi bisogni e desideri chiede quasi sempre con lagna o voce sommessa

sviluppo simbolico
linguaggio:
prime parole 10/11 mesi
due parole insieme .12 circa
uso del no e del sì ....
frase minima (verbo e sostantivo )18 mesi circa

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochio/ fino ai 2 anni giochi di incastro, sonori da trascinare, piccoli puzzle, dopo soprattutto peluche e bambolotti
da far dialogare, albumda colorare, giochi di società, tablet.

disegno spontaneo
scarabocchio e colori da piccolina, ora disegnare e dipingere e una sua passione!

attenzione nelle varie attività e interessi: non presta attenzioni molto a lungo spesso termina le cose anche bene ma velocemente.
In un museo zoologico per esempio interessata molto agli animali ma vuole velocemente vedere cosa c'è nell'altra sala, é entusiasta ma frenetica.
Se vede un film sul divano non sta ferma tutto il tempo o contemporaneamente gioca per terra con i giocattoli!

comportamento
molto attiva, spesso parla tantissimo e a lungo,abbastanza capricciosa, mal digerisce regole e imposizioni. Molto attenta e
rispettosa degli orari e dei tempi se le di dà un termine per l'uso del tablet lo ripone...anche se sbuffa!!!
obbedienza agli adultireazione a divieti ....
Mio marito dice che cambia spesso umore da euforica a pensierosa e musona

paura un po del buio e da quello che dice di rimanere sola senza vedere più mamma e papà

scolarizzazione
asilo nido no
Scuola materna dai 2 anni e mezzo . Reazioni eventuali: nessun problema di inserimento e ambientazione. Solo da quel giorno che mi disse che non
avrebbe più fatto merenda. Io chiesi se era successo qualcosa alle insegnantie mi garantirono di no.
Successive scuole scuola elementre in un altra città apprendimento .ottimo.. comportamento le maestre dicono che é un soldatino educata e rispettosa delle regole. Difende gli amichetti in difficoltà,
non prende maiingiro nessuno e cerca di creare armonia nel gruppo
Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche Amicizie soloscolastiche dopo il trasferimento. Sport ginnastica

Composizione familiare 3
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) nessuno
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),solo la mamma adesso
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....)Io penso di essere abbastanzaferma ma marito e nonni mi dicono che
nonlo sono. A volte penso di non volerla stressare visto i disagi del trasferimento, le relazioni interpersonali ora ridotte, i suoi tics...
Ho paura a darle un orario sui pasti perche temo mangi di meno (prima ne aveva, ma ho dovuto eliminarle)
Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc....Trasferimento da una grande città ad una piccola realtà di provincia,
difficoltà economiche subentrate forte stress dei genitori.
Visite mediche, ospedale, altro: nessun ricovero ospedaliero. Visite mediche elencate sopra
e relative allo scarso appetito, mal di pancia frequenti e nessun aumento ponderale nell'anno.
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)nessuno
Altre osservazioni:la bambina affronta molti eventi positivi o negativi (attesa per incontro con amichetti, prima lezione di nuoto, mensa, partenze) in maniera spesso ansiosa
e difficilmente la si vede rilassata, "oziosa" , tutt'altro attiva anche su più fronti!

Tic, problemi col cibo,

Tic, problemi col cibo, paure, aspetti comportamentali vari, spesso esprimono situazioni di stress, magari di stress accumulati, che superano le capacità di sopportazione dei bambini. Inizialmente questi sintomi possono essere collegabili con aspetti ambientali e rispondono a modifiche degli aspetti disturbanti, diciamo così. Che però spesso non sono immediatamente visibili o correlabili con eventi come quelli descritti, ma forse più al modo di gestirli e di affrontarli, che a volte impercettibilmente può creare dei grovigli che disturbano l'evoluzione. Mi sembra indicato di approfondire la conoscenza della situazione per mettere a fuoco eventualmente questi possibili aspetti e provare a ridurli e modificarli. Il suo atteggiamento 'tollerante' mi sembra indubbiamente condivisibile, ma sullo sfondo c'è la preoccupazione, che anche la bambina avverte e nutre, che non sia sufficiente a superare il problema. Consiglierei una valutazione ad ampio raggio, che non riguardi solo la bimba ma anche il contesto familiare e le sue dinamiche. Nella sua descrizione non risaltano aspetti particolarmente critici della situazione, anche se può farsi che il trasferimento, non in sè ma forse per una serie di concause concomitanti, come spesso succede, abbia incrinato la sicurezza della bimba e avviato la fase critica. Se crede può provare qui a approfondire e allargare l'osservazione, intanto, anche se non credo che possa sostituire un contatto diretto.
Cordialmente
drGBenedetti

Cibo e tic

La ringrazio dottore per la sua pronta risposta.

Desideravo chiederle se la fase critica significa che non si può risolvere se non con un intervento "tecnico". Faccio un esempio se mi permette, se ho tirato tanto la macchina fino a rompere qualche meccanismo dovrò andare dal meccanico ma se me ne accorgo prima posso risolvere anche non strapazzandola più. Ecco la bambina con queste sue manifestazioni(tic,cibo) e' arrivata ad aver bisogno dell'aiuto tecnico "si è rotto qualche meccanismo" o cercando di rasserenarla creandole un ambiente più gioioso, senza per un po'avere i doveri scolastici può " ritornare tranquillamente in pista"?

Inoltre volevo capire se i tics sono involontari perché la piccola mi dice che si accorge di battere l'occhio e se io glielo faccio notare si ferma? Poi un dubbio:tic possono anche essere una manifestazione di nervosismo che non sfoga in altri modi tipico delle persone molto "fisiche" , visto che come le descrivevo la piccola e' sempre stata molto vivace e "attiva" fisicamente dai primi giorni di vita. Di conseguenza attività sportive o rilassanti possono aiutare?

Grazie ancora se vorrà rispondere a queste mie possibili ...profane soluzioni
Cordiali saluti

Non conosco la vostra

Non conosco la vostra situazione abbastanza per rispondere alla sue domande. Più che essere 'involontari' i tic sono 'sopra la volontà': il bimbo se ne accorge ma non può fermarli, e se si trattiene per un po' sente aumentare la tensione finchè non 'si sfoga'. Sono spesso fluttuanti seguendo i periodi di maggior o minore stress. Sono più frequenti nei maschi che nelle femmine. Quanto alle attività, posso solo dire che le esperienze positive fanno bene, al contrario di quelle negative, ma non è facile prevedere che esperienza si farà in una data attività, i fattori in gioco sono tanti e spesso è questione di fortuna, di casualità, di persone.
Capisco l'esitazione di rivolgersi a degli specialisti, ma forse potrebbe aiutarla nella decisione anche pensare a cosa la trattiene, se riguarda la bambina o Lei o la famiglia...

La ringrazio dottore per il

La ringrazio dottore per il prezioso servizio che offre su questo sito.

Un'ultima domanda quando la bambina mi dice, nonostante abbia mangiato poco, che non le va più niente può essere perché e' realmente già piena il suo stomaco e' abituato a poco o che nn vuole più cibo. Esiste davvero una forma di anoressia infantile? Ho letto qualcosa ma collegato sempre all'aspetto fisico che lei non cita affatto e non sembra interessarle.
Le chiederei infine quale visita risulta più idonea, neuropsichiatra o psicologica, psicoterapeuta.

Le auguro una buona estate

Come ho scritto, in casi

Come ho scritto, in casi simili a questo io consiglio , escluse problematiche mediche pediatriche, una valutazione ad ampio raggio, che non riguardi solo la bimba ma anche il contesto familiare e le sue dinamiche. Conta poco la specialità del medico o psicologo, quanto la sua esperienza in problematiche di disturbo alimentare e nell'approccio familiare. Un approccio puramente medico e solo individuale alla bambina, come spesso usa fare, mi sembra sconsigliabile. Spesso in questo campo l'approccio prevede più specialisti coordinati fra loro.
Dimenticavo che è importante valutare inizialmente l'Indice di Massa Corporea della bimba, importante parametro che si basa su un calcolo a partire dai valori di peso e altezza per età, che può fare anche il pediatra e che dà un'idea quantitativa delle condizioni della bambina e dell'entità del problema, e così anche dell'urgenza, almeno medica, della situazione.
Parlatene con il pediatra.
Cordialmente

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