incubo a scuola

Gentile dr. Benedetti
...
Provo a fornirLe una sintesi essenziale con la speranza di poter avere almeno una indicazione riguardo a due grossi dubbi che non consentono di uscire dal tunnel di questi giorni.
Un bambino che conosco frequenta la prima elementare. I genitori hanno cominciato abbastanza presto a ricevere telefonate dalla scuola per le sue "monellerie" ritenute dalle maestre assolutamente ingestibili.
Si sono rivolti a una psicologa che ha dichiarato che non ci sarebbero ad oggi elementi per inquadrare il disturbo oppositivo provocatorio. Ha dato alcune indicazioni anche per richiedere la collaborazione delle maestre...
In un suo articolo in cui accenna alla realistica possibilità che si possa praticare un'assistenza senza l'ausilio della 104.
1) Se non esiste questa ipotesi, in che misura è il caso di evitare a tutti i costi l'etichettamento provocato da un sostegno avuto con la 104, trovando altre soluzioni ? E quali ?
2) In che termini per esempio può prendersi in considerazione l'ipotesi di cambiare scuola ?

Ci sono molti casi simili a

Ci sono molti casi simili a questo. Comunque 'disturbo oppositivo provocatorio' è solo un modo di descrivere il comportamento disturbato (o meglio 'disturbante'), non è una 'malattia'...
Un elemento ricorrente è che il padre è poco presente per motivi di lavoro od altro e le forze della mamma non sono sufficienti a contenere e guidare il bambino. A scuola molto dipende dalla abilità degli insegnanti a fronteggiare situazioni simili e mettere regole e limiti chiari. Ma è raro nelle scuole odierne che ci sia un 'regolamento' da rispettare e delle 'sanzioni' previste da applicare, per cui nel vago le tensioni e il caos aumentano.
E' necessario che ci sia un tecnico, npi o psicologo che sostenga e guidi sia la famiglia che la scuola a trovare le modalità per arginare la situazione. L'insegnante di sostegno spesso non cambia le cose, ma almeno argina le richieste della scuola. Non credo che ci siano altre modalità per avere persone in più di supporto, ma dipende dalla direttrice e dai fondi a disposizione...
Un maggior intervento della figura paterna nell'educazione e contenimento del bambino si è spesso rivelato importante.
Purtroppo una visita a distanza in questi casi non è risolutiva, occorre trovare qualcuno nelle vicinanze, per lavorare sia con la famiglia che con la scuola.
E' comunque necessario che siano i genitori a rivolgersi per avere aiuto.

Cordialmente
drGBenedetti

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)